Risiera di San Sabba, Trieste

Ex Lager Nazista

Risiera di San Sabba, Trieste

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In seguito all'armistizio di Cassibile alcune province italiane vennero sottoposte al diretto controllo del Terzo Reich, con il nome di Zona di operazione Dell'Adriatisches Küstenland.
Tale zona faceva parte della Repubblica sociale Italiana, ma l'amministrazione del territorio fu affidata al commissario Friedrich Rainer.
Nel 1898 era stato costruito il complesso di edifici per la pilatura del riso nel rione di San Sabba, che venne trasformata provvisoriamente in un campo di prigionia per i militali italiani catturati dopo l'8 settembre, con il nome di Stalag 339.
Nell'ottobre del 1943 il complesso diventa un campo di detenzione di polizia, utilizzato come centro di raccolta per i detenuti che dovevano essere deportati in Polonia e in Germania.
In questo campo venivano anche detenuti ed eliminati sloveni, croati, partigiani, ebrei e detenuti politici.
I nazisti all'inizio del 1944 usarono l'essiccatoio della risiera per le esecuzioni, che venne poi definitivamente trasformato in forno crematorio.
Dopo che finì la guerra fu utilizzato come centro di accoglienza per i rifugiati italiani dell'esodo giuliano-dalmata.
Il 15 aprile 1965 il Presidente Giuseppe Saragat dichiarò la riserva di San Sabba monumento nazionale e ad oggi è l'unico esempio di lager nazista in Italia.

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