Questa regione era compresa nel Vescovado di Bramberga, venne poi acquistata nel 1759 da Maria Teresa d'Austria fino alla fine della Prima Guerra Mondiale, quando divene parte dello Stato Italiano.
L'uso di questo territorio, insieme allo sfruttamento della foresta, vennero regolamentati, soprattutto per l'utilizzo del legname in base al nucleo famigliare.
I tagli dei boschi sono severamente e giustamente controllati dal Ministero dell'Agricoltura e in parte dall'Azienda Regionale delle Foreste del Friuli Venezia Giulia, garantendo l'utilizzo di metodi non invasivi e il mantenimento del bosco stesso.
La foresta è quasi completamente composta dall'abete rosso, ma in parte anche di abeti bianchi ed il legno che si ricava è molto pregiato e viene usato per la fabbricazione di strumenti musicali.
Troviamo anche una grandissima quantità di cervi, camosci e caprioli, raramente stambecchi, orsi e linci.
Ad oggi, con un'estensione di oltre 24.000 ettari di area protetta, è la più grande foresta demaniale d'Italia, comprende anche due piccole riserve naturali.