Punta Campanella, Sorrento

Un Luogo di Confine tra Terra e Mare

Punta Campanella, Sorrento

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Punta Campanella veniva chiamata dai Greci promontorio Ateneo, e vi ci edificarono un tempio alla dea Atena.
Dalle fonti letterarie viene attestata la presenza del tempio: il collegio dei decemviri nel 172 a.C. decretò a Roma che per espiare certi prodigi si dovevano compiere sacrifici sul Campidoglio e anche al tempio di Minerva; inoltre compare anche nella Tabula Perutingeriana.
Ai piedi dello strapiombo roccioso si è rinvenuta un'iscrizione in lingua osca scolpita sulla roccia, che si riferisce al Templum Minervae.
I resti a nord della torre di cinque terrazzamenti riportano a una villa che probabilmente era di proprietà imperiale.
Le diverse costruzioni e gli agenti atmosferici hanno fatto si che rimanesse ben poco di questo complesso.
Ad oggi sul promontorio sorge la Torre di Minerva costruita nel 1334 e sistemata nel 1566: aveva funzione di allarme e faceva parte di una serie di torri di avvistamento lungo la penisola sorrentina.
L'allarme veniva dato con il suono di una campana dalla cima di questa torre, con molta probabilità da qui deriva l'origine del nome.
Questo promontorio è uno dei punti più suggestivi della Costiera Amalfitana, da qui si può ammirare il Golfo di Salerno e quello di Napoli congiungersi e di fronte a voi si aprirà la vista dell'isola di Capri.
Secondo una leggende il 14 febbraio dei pirati sbarcati a Sorrento dopo aver rubato tutto dalla Chiesa di Sant'Antonio, compreso le campane, si trovarono a Punta Campanella, dove colpiti da una tempesta, affondarono. Si dice che ogni anno la campana rubata rintocchi dal fondo del mare il giorno di San Valentino.

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