LAZIO - Tra giardini, castelli, parchi ed archeologia

2 giorni/ 1 notte a Giardino di Ninfa - Castelli Romani - Ca...

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1° giorno - Giardino di Ninfa - Castelli Romani

Incontro con i partecipanti e partenza verso il Lazio. Soste tecniche lungo il percorso. Arrivo in tarda mattinata a Cisterna di Latina dove sorge il Giardino di Ninfa. Prima dell'ingresso al parco possibilità di pasto al sacco nell'area attrezzata esterna o possibilità pranzo presso il punto di ristoro del giardino. Nel primo pomeriggio ingresso al parco con percorso guidato. Il Giardino di Ninfa è un giardino storico di fama internazionale, monumento nazionale della Regione Lazio. Si tratta di un tipico giardino all’inglese, iniziato da Gelasio Caetani nel 1921, nell’area della scomparsa cittadina medievale di Ninfa, di cui oggi rimangono soltanto diversi ruderi, alcuni dei quali restaurati durante la creazione del giardino. Il Giardino di Ninfa è un parco da fiaba, tra laghetti, fiori colorati, angoli che sembrano rubati al Paradiso Terrestre, fontane e piante tropicali. L’habitat è formato dal fiume Ninfa, da un lago e da tante piante. A ricordo del passato storico rimangono i ruderi di numerose chiese: San Giovanni, San Biagio, San Pietro fuori le mura, San Salvatore e Santa Maria Maggiore, che spuntano dietro le siepi e si confondono con la natura, ma danno un aspetto molto romantico al giardino. All’interno del giardino di otto ettari si possono ammirare 1300 specie di piante tra cui 19 varietà di magnolia decidua, betulle, iris acquatici e aceri giapponesi. A primavera, i ciliegi ornamentali fioriscono creando un panorama spettacolare. Il nome Ninfa deriva da un tempietto di epoca romana dedicato alle Ninfe Naiadi, divinità delle acque sorgive, costruito nei pressi dell’attuale giardino. Al termine della visita partenza, partenza in bus verso la zona dei Castelli Romani. Visita con guida di Frascati e proseguimento in hotel. Sistemazione nelle camere, cena e pernottamento.

2° giorno - Castelli Romani - Tarquinia - Sacro Bosco di Bomarzo

Prima colazione in hotel. Partenza alla volta Tarquinia. Incontro con la guida e inizio della visita. Tarquinia, è uno dei centri piu' importanti dell'antica civiltà etrusca riconosciuta dall'Unesco come Patrimonio Mondiale dell'Umanità. isita alla Necropoli etrusca dei Monterozzi con innumerevoli tombe dipinte con colori intensi e vivaci. Le scene hanno carattere magico-religioso e rappresentano banchetti funebri, danzatori, suonatori di aulòs, giocolieri, paesaggi. Queste rappresentazioni hanno il duplice obiettivo di far rivivere al defunto la sua vita terrena e far dimenticare ai viventi il dolore della perdita. Fra i sepolcri più affascinanti quello delle Leonesse, del Guerriero, dei Fiorellini, dei Baccanti, dell’Orco e degli Scudi, per citarne solo alcune. Al termine della visita sosta per il pranzo in ristorante. Nel pomeriggio proseguimento verso Bomarzo per la visita del Parco dei Mostri. «A Bomarzo la finzione scenica è travolgente; l'osservatore non può contemplare perché vi è immerso, in un ingranaggio di sensazioni, capace di confondere le idee, di sopraffare emotivamente, di coinvolgere in un mondo onirico, assurdo, ludico ed edonistico». Il Parco dei Mostri, denominato anche Sacro Bosco o Villa delle Meraviglie è un complesso monumentale, un parco naturale ornato da numerose sculture in basalto risalenti al XVI secolo e ritraenti animali mitologici, divinità e mostri. Si estende su una superficie di circa 3 ettari, in una foresta di conifere e latifoglie. Al suo interno trovano posto un gran numero di sculture di varia grandezza ritraenti personaggi e animali mitologici, edifici che riprendono il mondo classico ignorando volutamente le regole prospettiche o estetiche, allo scopo di confondere il visitatore. Molte attrazioni sono contrassegnate da iscrizioni enigmatiche e misteriose, sopravvissute purtroppo in piccola parte. Non si conosce l'originario scopo con cui il parco è stato costruito: nel corso del tempo sono state formulate numerose ipotesi che vedrebbero il luogo come un "percorso iniziatico". Di certo Vicino Orsini volle semplicemente dotarsi di un luogo incantato per il piacere altrui o personale. Al termine della visita partenza per il rientro in sede.



(pga-31082020-001)




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